I Consiglieri di amministrazione della Fondazione Teatro delle Muse si sono riuniti ieri per approvare il bilancio di esercizio dell’anno 2004.
Ad appena due anni e mezzo dalla riapertura del teatro delle Muse, la Fondazione compie pienamente una missione di politica culturale di alto valore per il territorio e oltre: mettere al servizio della cittadinanza la struttura teatro, alimentare e far crescere le realtà culturali locali. Un teatro che ha marcato un deciso segno nella Regione, che ha consolidato un entusiastico rapporto con il pubblico, che si è fatto perno e sostegno dello spettacolo dal vivo del capoluogo di regione.
Di fatto, nel 2004, l’attività della Fondazione è notevolmente cresciuta. Oltre ai 189 eventi dello Sperimentale (con 57.018 spettatori) e quelli relativi a convegni, incontri politici e culturali al Ridotto (tra i quali, per esempio, le giornate Prodi, Fini o Confindustria), il sipario delle Muse si è alzato 85 volte (contro le 64 del 2003), accogliendo 73.000 spettatori (contro i 47.000 dell’anno precedente), delineando per qualità e tipo di ospitalità uno “stile Muse” sempre più connotato.
Come tutti sanno, l’attività della Fondazione riguarda due aspetti precisi. Il primo è relativo alla gestione dei due teatri che si fanno ospiti delle stagioni di prosa, sinfonica, musica da camera, jazz, leggera, klezmer e dell’associazione oriente occidente, condividendo con quei partner qualificati che organizzano le varie stagioni una crescita di attenzione e formazione culturale (sole per fare un esempio, alle Muse gli abbonati della Stagione Sinfonica sono circa 250: un dato davvero importante).
Il secondo aspetto, quello legato alla Stagione Lirica, impegna la Fondazione in un processo produttivo che, specie nel 2004 ha dato risultati eccellenti sia in termini di qualità artistico-musicale, sia per numero di spettatori, sia per quella risonanza critica che ha permesso al direttore artistico Alessio Vlad di chiudere 6 coproduzioni con teatri nazionali e internazionali per i 4 titoli della prossima edizione.
Il 2004 è stato l’anno del delicato passaggio della direzione artistica della Stagione Lirica da Claudio Orazi ad Alessio Vlad, l’anno dell’Omaggio a Corelli, del festival jazz in estate, della gestione unitaria teatro delle Muse-teatro Sperimentale, dei Concerti-aperitivo, della rassegna domenicale Il Mattino delle Muse, del massiccio coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado che si avvicinavano per la prima volta all’opera lirica durante una Stagione definita dagli esperti “coraggiosa”, dei 1.100 abbonamenti alla Lirica di cui i 300 speciali del dopolavoro ferroviario.
Ciò che emerge da tale attività è la notevole flessibilità di un teatro che fa un utilizzo pieno dei suoi spazi e che, necessariamente, comporta una crescita complessiva del personale sia per garantire la gestione dei teatri teatro che nel momento delle produzioni d’opera (254 persone tra cast, figuranti, parrucchieri, sarte, truccatori, maschere, tecnici, per un totale di 8.433 giornate lavorative).
Rimane quasi invariato, invece, il dato positivo (anche questo abbastanza straordinario) delle percentuali di finanziamento che garantiscono la vita della Fondazione: il 60% dei contributi proviene da enti pubblici; il 40% da sponsor privati e incassi di botteghino (l’anno scorso le percentuali erano rispettivamente del 55% e del 45%). Un’unica precisazione significativa di un radicamento del teatro: dalla biglietteria sono provenuti provengono 100.000 euro in più rispetto allo scorso bilancio di esercizio.
Una complessa attività in crescita costante che nell’anno 2004, a fronte di un bilancio di previsione di 4.714.000 euro, è costata 5.031.849 euro, con un disavanzo di 362.285 euro. “Certamente non poco, - commenta il presidente Fabio Sturani, - ma neanche troppo se consideriamo il servizio culturale offerto al pubblico, il crescente numero di rappresentazione e il conseguente aumento delle spese di gestione di un grande teatro come il nostro, economicamente impegnativo. Un bilancio assolutamente positivo se pensiamo all’impegno politico del Comune di Ancona e degli altri soci Fondatori (Provincia di Ancona, Camera di Commercio, Banca popolare di Ancona, Fondazione Cariverona, Acraf Angelini, gruppo Fineldo) nei confronti dei cittadini.
Siamo contenti della scelta che - prosegue il presidente, - ha portato alla qualificata nomina dell’assessore alla cultura della Regione, con il quale naturalmente la Fondazione collaborerà”.
Il bilancio di esercizio dell’anno 2004 è stato votato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
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